Queste credenze vissero sempre in segreto, e massime nella Tracia e nella Bulgaria. Di lą, di tempo in tempo inviavansi missionarj di qua dell'Alpi, i quali vivamente ritraevano la purezza della Chiesa orientale, derivante (diceano) senza interruzione dagli apostoli; e recavano libri apocrifi e fantastici, profezie e vangeli, riferendosi a un pontefice supremo, successore di quello che san Paolo aveva istituito in queste contrade; santo come tutti i suoi, aborrente dalle sensualitą, dalle ricchezze, dalle cure mondane.
E appunto dalla Bulgaria un tal Marco venne come vescovo a presedere alla Chiesa di Lombardia, della Marca e di Toscana. Ma un altro papa sopraggiunto, di nome Niceta, riprovņ l'ordine della Bulgaria, e Marco ricevette quello della Drungaria, cioč di Trał in Croazia81. A Milano distingueano i Catari vecchi, venuti di Dalmazia, Croazia e Bulgaria, cresciuti singolarmente quando il Barbarossa li favoriva per far dispetto a papa Alessandro; e i nuovi, usciti circa il 1176 di Francia, che potrebbero essere gli Albigesi.
Perocchč nella Linguadoca, fra il Rodano, la Garonna e il Mediterraneo, ove le cittą aveano conservato gli avanzi delle istituzioni romane, opportune a nuovi incrementi della civiltą, s'erano svolti e grazia d'immaginazione e gusto delle arti e dei piaceri dilicati: ivi s'intesero i primi versi nelle lingue nuove, cantati sulla mandņla dell'elegante trobadore, che errava pei castelli celebrando l'amore e le prodezze, o satireggiando magnati e preti. Insieme eransi propagati alcuni errori, e perchč nella cittą di Alby, primamente furono tolti a condannare, quegli eretici vennero intitolati Albigesi.
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