- Della giustizia, e chi t'insegna a dire che la giustizia è male. - Del giuramento per salvar la vita d'un uomo. - Se imparasti la credenza dei Poveri di Lione - se vuoi rinunziare, e stare ai precetti della Chiesa.
Le risposte possiam raccorle da un processo, formato il 1387, e tratto dalla stessa fonte, nel quale uno de' molti inquisiti confessa, che nell'assemblea de' Valdesi, insegnavasi che la loro setta è ottima, cattiva quella de' Cristiani, e che niuno si salva se non nella setta loro; che il sommo pontefice della loro setta, dimora nella Puglia, e che la Chiesa romana è Chiesa de' malignanti e congregazione di peccatori, dal tempo di san Silvestro in poi, e in lui essa fallì, sin quando essi la riformarono; che ogni giuramento è peccato mortale; che due sole vie ci sono, cioè paradiso e inferno; e purgatorio non è che in questa vita; limosine e pellegrinaggi non giovano ai defunti: Cristo non fu vero Dio, perchè Dio non può morire; chiunque della loro setta può consacrare il corpo di Cristo; non devono celebrarsi feste di santi, perchè nessuno entrò in paradiso, ma aspettano fino al giorno del giudizio, ecc.
Come avviene in quasi tutti i processi, vi fu un di cotesti ciarleri, che rinvesciano quel che sanno e che non sanno, e che, se pajono rivelare molti fatti, lasciano troppi dubbj sulla veracità di essi o sulla fedeltà della loro memoria. Qui fu un frate Antonio Galosna del Monte San Rafaele diocesi torinese, che, davanti al vescovo di Torino e a frate Antonio di Setto di Savigliano inquisitore, seppe enumerar tutte le moltissime persone che in varj paesi intervennero a quelle ch'ivi sono chiamate sinagoghe dei Patarini o Valdesi.
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