Interrogato se crede che papa Urbano V coi cardinali, vescovi e preti sia la vera Chiesa cattolica; esservi il purgatorio; poter il sacerdote anche in peccato assolvere il penitente, e consacrare; che sia peccato l'usura; che deva adorarsi la croce, e venerare i santi, risponde di sì. Se fu in alcuna congrega di Valdesi, dice di no. Ma un mese dopo, senza tortura, confessa avere spergiurato; e che un trenta anni prima avea preso l'abito di quei che diconsi apostoli, o della povera vita, a Pontolino (?) nel contado di Firenze, dalla mano di Giovanni di Pronassio della riviera di Genova: e visse un anno coi fratelli, e ogni mattina davansi il bacio di pace, e faceano la confessione generale al modo loro, e baciavansi ogni volta che uscissero o rientrassero. Bisticciatosi, andò a stare a Perugia con altri che faceano la stessa vita, poi fu a Roma, tornò a Chieri, rivide Roma e Assisi, ed a Perugia trovò Pietro Garigh con dieci compagni, il quale gli narrò d'essere figlio di Dio, e costoro gli apostoli suoi. Egli non volle aggregarvisi: e anche a Chieri sollecitato da altri, rispose il farebbe se la loro dottrina fosse migliore di quella della Chiesa romana. Avendo giurato il secreto, essi gli esposero non aver Dio creato le cose visibili, bensì il diavolo, che n'era padrone, e che facea penitenza in questo mondo, finchè ritornerebbe in cielo: che l'uomo non consta d'anima razionale e di corpo, ma uno dei demonj peccatori si unisce col corpo, e lo anima; e quei che si salveranno riempiranno il vuoto degli angeli caduti.
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