Questa geometria della ragione mette innanzi, precisamente formolato, il suo teorema, da principj inconcussi deduce illazioni con raziocinio serrato, senza abbellimenti nč svaghi, valendosi solo di parole chiaramente definite, eliminando le idee vaghe e i termini equivoci, e procedendo sempre dal noto all'ignoto. Tali principj non potea darli che la rivelazione. Movendo da questi, la scolastica limitavasi a difendere e chiarire dogmi parziali, a vedere in che modo accettar la rivelazione e conoscere il sentimento comune; esercitandosi sulle due nozioni fondamentali del creatore e della creatura, per trovarne e chiarirne la relazione, ch'č la fonte d'ogni morale, e conciliare la fede rivelata colla ragion pura e coi fenomeni della vita esterna; sospendendo ogni disputa non appena la Chiesa avesse sentenziato.
Ma mentre sant'Anselmo sosteneva doversi credere ai misteri prima di analizzarli colla ragione, Roscelino prendeva le mosse da un ordine puramente logico, e distruggeva i misteri della fede col pretesto di spiegarli. Era Aristotele che prevaleva a sant'Agostino; e la scolastica pių non si propose soltanto di rendersi conto dei dogmi riguardati come incontestabili, di elevarsi dalla fede all'intelligenza, come ne' migliori tempi; ma prendea le mosse dall'ordine logico e psicologico, dalla coscienza, da una specie d'esperienza, non impugnando i dogmi, anzi cercando metterli in armonia colle teoriche razionali, pure non prendendoli per base e termine delle sue speculazioni, e formando una filosofia umana.
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