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      Vi contrappone (sed contra) passi d'Aristotele, della Bibbia, dei Padri, principalmente di sant'Agostino: quindi (conclusio) pronunzia la sua decisione in termini concisi, enucleandoli poi dialetticamente, e non di rado con poche parole d'inarrivabile precisione snodando avviluppatissimi problemi; donde passa a sciogliere per ultimo con facilità le opposizioni che avea messe innanzi sul principio della quistione.
      Ch'egli si occupasse di scienze al tempo suo non esistenti, o usasse un linguaggio che l'età sua non gli dava, chi lo pretenderebbe? mentre eccitano meraviglia la chiarezza, la brevità nervosa, la schietta indagine della verità, che con bella e profonda definizione egli fa consistere in un'equazione tra l'asserto e il suo oggetto100.
      Scienza di Dio, dell'uomo, della natura, la teologia risale a Dio per contemplarlo, e col raggio che ne attinge discende la scala del creato, illuminando le sfere inferiori. Tra i corpi assolutamente materiali e il mondo delle pure intelligenze, riflesso della vita e delle perfezioni di Dio, sta l'umanità, partecipe degli uni e degli altri; tre mondi, connessi da legami infiniti, donde risultano l'ordine naturale e il soprannaturale, e in seno all'opera di Dio nasce l'opera dell'uomo, mediante la libertà creata. Di qui la mescolanza di bene e di male, di verità e d'errore, che costituisce la storia umana. Delle creature, alcune sono assolutamente immateriali, altre materiali, altre miste, e nel formarle Iddio si propose il bene, cioè d'assimilarle a sè. Del qual bene partecipano anche i corpi, in quanto possedono l'essere, e sono l'effetto della bontà divina; e concorrono alla perfezione dell'universo, che deve contenere una gradazione d'esseri, gli uni subordinati agli altri, secondo che sono più o meno perfetti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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