Chi vuol esser salvatoDa Gesù Salvadore,
Pianga con gran doloreOgni colpa e peccato,
Pianga con gran doloreOgni suo fallimento,
Il qual egli ha commesso:
E con contrito coreChiegga perdonamento,
Pentuto e ben confesso.
E con lacrime spessoDica: Signore mio,
Mercè t'addimand'ioCh'io t'ho molto fallato.
Deh peccator, moveratti tu maiA seguir me che ti ricomperai?
Io ti ricomperai del sangue mioIn sulla croce con crudel tormento....
A lui è dovuto lo Stabat Mater, prosa senza pari per profondità di dolore, e che cantata popolarmente da tutte le plebi nostre per ormai cinque secoli, fu vestita di numeri musicali dai maggiori maestri moderni, Palestrina, Hayden, Gluck, Händel; Pergolesi lo puntò nell'ultima sua malattia, Rossini dopo i più magnifici trionfi146.
Mal rassegnandosi alla sentenza di Bonifazio VIII, ne parlò con ira: compassionò i Colonnesi come perseguitati, e compose un cantico che comincia: Piange la Chiesa, piange e dolora, e un altro: O papa Bonifazio, quant'hai giocato al mondo.
Allora dunque ch'ebbe presa Palestrina, Bonifazio lo fece metter in ferri a pane e acqua (1278), in fetido carcere, dove fe un cantico: O giubilo del core che fai cantar d'amore; e dicono che, avendogli esso papa domandato, «Quando uscirai di prigione?» rispondesse: «Quando c'entrerai tu». Liberatone infatti alla cattura di Bonifazio, visse sino al 1306. Venuto in fin di morte, i suoi fratelli, l'esortavano a ricevere i sacramenti, ed egli ripeteva non essere giunta l'ora: e poichè insistevano che non morisse come un Giudeo, egli raccoltosi, disse:
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