Di fatto a principio era piuttosto una dottrina che un libro, sostenuta da mendicanti Predicatori o Minori. A questi dunque fu attribuito il libro quando comparve, ma i Predicatori lo ripudiarono, tanto pił che nessun di essi era indicato come autore. Ma fra i Minori si nominņ qual autore Gerardo da Borgo San Donnino, altri l'abate Gioacchino, mentre Giovanni da Parma avrebbe fatti il Liber introductorius in Evangelium Ęternum. Probabilmente l'Evangelo Eterno non sussistette mai, ma solo per esporne le dottrine si fece quest'Introduttorio; ardito tentativo di consolidar la dominazione degli Ordini mendicanti mediante una nuova religione, perfezionamento di quella portata, dodici secoli prima, da Cristo. E appunto Renan, nella Revue des Deux Mondes del luglio 1866, con ricchissima erudizione sostenne che il titolo d'Evangelo Eterno davasi alle tre opere che mentovammo dell'abate Gioacchino. L'Introduttorio che epilogava le dottrine di questo, spesso venne indicato come l'Evangelo Eterno, e sarebbe opera di Giovanni da Parma o piuttosto di Gherardo da Borgo San Donnino nel 1254.
Angelo, plebeo senza lettere, della vallata di Spoleto, avea radunati molti Fraticelli. Frą Dolcino e Margherita da Trento sua donna predicavano attorno a Novara, inveendo contro ogni autoritą ecclesiastica, togliendo ogni restrizione fra i sessi, e permettendo lo spergiuro in materie d'inquisizione, e il furto ogniqualvolta fosse negata la limosina; traevansi dietro migliaja di proseliti, sinchč per ordine di Clemente V, furono cerchiati e presi, ed egli fatto a pezzi, ella bruciata con sessanta discepoli147.
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