Col sentimento stesso avventasi contro i papi, benchè allora fossero sconfitti e raminghi: e Bonifazio VIII che, favorendo Carlo di Valois (1301), avea cagionato la cacciata dei Bianchi da Firenze, è preso ogni tratto a bersaglio dall'iracondo fuoruscito.
In libri lodatissimi venne difesa la memoria di questo pontefice contro le declamazioni del poeta161. Il vero è che Dante non combatteva tanto la Corte romana quanto la democrazia; svelenivasi contro i nuovi tiranni che aveano abbattuto i vecchi baroni, contro la gente nuova e di guadagno ch'era prevalsa alla semenza santa delle stirpi conquistatrici; combatteva insomma pel passato che crollava, sempre nell'intento di surrogare alla delirante plebe il dominio de' migliori, de' sapienti.
E le sue invettive contro i pontefici, quando non siano da spirito di partito e di vendetta, sono dettate dal desiderio di vedere la santa sede così pura e splendida come meritava il posto di Cristo e di san Pietro; doleasi che tuttodì si mercasse Cristo; che lupi rapaci, in veste di pastori, si facessero Dio dell'oro e dell'argento; che coll'abuso delle scomuniche si togliesse or quinci or quindi il pane che il pio padre non serra a nessuno: che Caorsini e Guaschi s'inebriassero del sangue di Cristo; benediva san Francesco d'avere ajutato a rimettere la barca di Pietro sulla retta via162; sempre professa «riverenza alle somme chiavi»: sa che al cielo non si va se non accogliendosi «dove l'acqua di Tevere s'insala»: crede che Troja ed Enea e Roma fossero preparazioni del «luogo santo ove siede il successore del maggior Piero»163: e all'insulto che il re di Francia reca a Bonifazio VIII freme perchè sia «Cristo catturato nel vicario suo, e rinnovellati l'aceto e il fiele»164. Morto Clemente V, dirige una lettera ai cardinali adunati in Carpentrasso, acciocchè eleggano un papa italiano che ritorni a quella Roma, di cui perfino i sassi pareangli venerabili165.
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