Insomma egli rappresenta la scienza naturale, contro la scienza cristiana di Dante: e potrebbe anch'essere che i Fiorentini, i quali vivo aveano cacciato Dante, morto il volessero vendicare perseguitando Cecco suo detrattore: il che viepił ci si rende probabile vedendo principale avversario di lui Dino del Garbo. Anche l'Orgagna, nel Camposanto di Pisa, lo dipinse nell'inferno. Pure il suo poema nel principio del cinquecento fu ristampato ben diciannove volte; e il gesuita Appiani ne fece un'insulsa difesa, pretendendo fosse d'inappuntabile dottrina. Speriamo non si qualifichi egualmente quella che noi stendemmo del poeta teologo d'Italia, contro o uno zelo intemperante, o un'arguta miscredenza.
DISCORSO VIII
L'ESIGLIO D'AVIGNONE. IL GRANDE SCISMA. CONCILJ DI COSTANZA, DI BASILEA, DI FIRENZE.
Intanto nell'esiglio avignonese i papi succedevansi, sempre col proposito di ritornare all'antica sede, ma sempre permanendone lontani. Avignone, cittą libera del contado di Provenza, che poi fu comperata dal papa, era preferita dai cardinali, perchč non si trovavano a fronte d'una plebe riottosa come la romana, nč di tracotanti baroni: adagiatisi colą come in domicilio stabile, ornarono di palazzi suntuosi la piccola cittą, e al papa persuadevano dover lui preferire la Francia, centro dell'Europa, meglio governata e quieta che l'Italia, pił santa di Roma perchč religiosissima la chiamava gią Cesare, e i Druidi vi esistevano prima del cristianesimo. Ma la prolungata assenza disgustava gl'Italiani, soliti a bersagliare i papi finchč li possedono, ribramarli appena perduti.
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