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      Col mistico Ubertino da Casale egli pubblicò il Defensor pacis, ove già s'incontrano le negazioni di Calvino rispetto all'autorità e costituzione della Chiesa; la potestà legislativa ed esecutiva di questa fondarsi sul popolo, che la trasmise al clero; i gradi della gerarchia essere invenzione posteriore; Gesù non lasciò alla sua Chiesa verun capo visibile, e Pietro avea preminenza tra gli apostoli soltanto per l'anzianità; il primato consistere unicamente nel convocare concilj ecumenici e dirigerli, purchè il papa vi sia autorizzato dal legislatore supremo, cioè da tutti i fedeli o dall'imperatore che li rappresenta; eguali essendo i vescovi, l'imperatore solo può elevarne uno sopra gli altri, e a grado suo abbassarlo: a lui solo spetta l'istituire i prelati, eleggere il papa, giudicare i vescovi, al modo che Pilato giudicò Cristo; convocare i concilj e regolarne le deliberazioni: nè la Chiesa può infliggere alcuna pena coattiva se l'imperatore non assente. Altrettanto sosteneva Giovanni Gianduno di Perugia; sì poco sono moderne le dottrine che subordinano la Chiesa ai governi192.
      Giovanni XXII in una Bolla riprova tali errori, e avendo citato invano i due autori, li condannò coi libri loro. Teoriche altrettanto assolute vi opponeano i curialisti; e col VI e VII libro delle Decretali e colle Estravaganti erasi estesa per modo la competenza del fôro ecclesiastico, che qualsivoglia lite poteva anche in prima istanza essere portata al pontefice.
      Agostino Trionfo d'Ancona, agostiniano, che dettò a Parigi, poi a Napoli, dedicò a Giovanni XXII una Somma della podestà ecclesiastica, dove, elevando la potenza papale colla Bibbia, il vangelo, i miracoli, le leggende, da Dio immediatamente la deriva; superiore ad ogni altra perchè giudica tutti, da nessuno è giudicata; come spirituale, così è temporale, perchè chi può il più può anche il meno: è assurdo appellarsi al concilio, giacchè questo non trae autorità che dal pontefice, il quale unico può proferire sui punti di fede, nè altri può investigare dell'eresia senz'ordine di esso.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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