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      «Il papa con tutti i cherici sono eretici perchè possedono, e così quei che glielo consentono.
      «L'imperatore e i signori secolari furono sedotti dal diavolo perchè dotassero di temporalità la Chiesa».
      Ma già il concilio stesso era uscito dalla suprema sua missione, e nel proposito di tôr via lo scisma, e considerando incerto il papa, si credette autorizzato a comandare anche a questo, fino a decretare nella sessione che, qualunque siasi e di qualsivoglia condizione anche papale, il quale sprezzi di obbedire a questo sacro sinodo o a qualunque altro concilio generale, sia assoggettato a condegna penitenza.
      A questo lo traeva l'essere la Chiesa scissa: anzi andò tant'oltre che nella xxiii sezione, dichiarò potersi dal papa appellare al concilio. Cessò allora d'essere tenuto per ecumenico; e papa Martino, proferitolo sciolto, andossene a Roma.
      I Padri, vedendosi sprezzati dal popolo per le capiglie e i baccani a cui prorompeano, e divenuti sospetti nella fede dacchè eransi segregati dal papa, vollero ostentare zelo della fede col perseguitare l'eresia, e condannarono Giovanni Huss e Girolamo da Praga, i quali, malgrado il salvocondotto dell'imperatore201, furono dati al braccio secolare e posti sul rogo. Tristo rimedio la violenza! La Boemia divampò d'un incendio, a spegnere il quale non bastarono torrenti di sangue202.
      Eugenio IV, pontefice d'animo elevato, ma senza misura in nessuna cosa, fece aprire un nuovo concilio a Basilea (1431), onde estirpare l'eresia, ridurre in pace le nazioni cristiane, togliere il lungo scisma de' Greci, e riformare la Chiesa.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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