Il concilio di Ferrara, trasferito a Firenze, restò memorabile per la riconciliazione della Chiesa greca, allora fatta sotto la paura dei Turchi204. Oltre i punti controversi con quella Chiesa, vi è riconosciuto il primato del pontefice romano, vero successore di san Pietro, vicario di Cristo, e padre e dittatore di tutte le chiese205. Ma appena i Padri greci rimpatriarono, le dimostrazioni di piazza proruppero contro la riconciliazione: fu duopo disdirla: e si gridò dapertutto «Piuttosto il turco che il papa». Furono esauditi; e nel 1453 il Turco impossessavasi di Costantinopoli e di tutta la Grecia, che finora non ha abbandonata.
Il nuovo papa Nicola V (1447) mostrossi tutto disposto ad accordi, talchè il sinodo di Basilea più non si resse; Felice V abdicò; la pace fu restituita alla Chiesa; e il giubileo, celebrato l'anno appresso, parve solennizzare il trionfo di Roma.
I due concilj di Costanza e Basilea sono di autorità disputata, e non figurano nella serie di quelli dipinti in Vaticano. Se avessero con prudenza e carità provveduto alla riforma della Chiesa, potevano prevenire i disastri del secolo seguente. Ma rottosi l'accordo, mancata la saviezza pratica degli affari e il cauto indugiare, una critica indiscreta rischiò di surrogare agli abusi altri peggiori: come accade nelle eccedenze, la podestà minacciata riuscì superiore senza neppure le concessioni a cui mostravasi disposta. Laonde ne' popoli rimase indebolita la certezza dell'assistenza divina; sottentrata al sentimento la ragione, e alla fede lo spirito privato, i teologi sottilizzavano sui diritti, e la cattolicità si trovò divisa in papali ed episcopali, gli uni e gli altri esagerando.
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