Chi dicesse che una cosa passa dal non essere all'essere le attribuirebbe una disposizione che mai non ebbe. La materia non fu generata e non può corrompersi. La serie delle generazioni è infinita da entrambi gli estremi: tutto quanto è possibile passerà in atto, altrimenti v'avrebbe alcun che di ozioso nell'universo: e nell'eternità non v'è divario tra il possibile e l'esistente. L'ordine non precedette il disordine, nè questo quello: nè il movimento il riposo o viceversa. Il movimento è continuo; ogni movimento è causato da un moto precedente. Se il moto dell'universo si fermasse, cesseremmo di misurare il tempo, cioè perderemmo il sentimento della vita successiva e dell'essere209.
Quest'unità degli spiriti fu trionfalmente confutata da san Tommaso210, e, nel xiv secolo, da Egidio di Roma, le cui opere troviamo pubblicate ai primordj della stampa211, dipoi da Gerardo di Siena e Raimondo Lullo. Essi non fanno che esecrare quest'empio, il quale identifica l'anima di Giuda e quella di san Pietro, nega la creazione, la rivelazione, la Trinità, l'efficacia della preghiera, della limosina, delle litanie, la risurrezione e l'immortalità, e colloca il supremo bene nei godimenti. Egidio di Roma nel trattato De erroribus philosophorum, lo taccia d'aver rinnovellato tutti gli errori d'Aristotele, vie meno scusabile perchè direttamente intacca la fede nostra; biasima tutte le religioni, non meno quella de' Musulmani che quella de' Cristiani, perchè ammettono la creazione dal nulla: chiama fantasie le opinioni de' teologi, e sostiene che nessuna legge è vera, benchè possa esser utile.
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