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      Da quel gergo scolastico non è agevole, almeno a me, ricavare un chiaro concetto; riducesi però ad appaciare Platone con Aristotele, la teologia pagana colla mosaica e colla cristiana.
      Vantavasi d'aver egli primo in Italia reso ragione dell'aritmo teologico di Pitagora; l'unità numerica fondarsi sull'unità metafisica, la quale è al di sopra dell'ente. Allegorici credeva i libri di Virgilio, di Platone, di Omero; e lo stesso metodo applicava ai libri santi. A gran prezzo avea comprati certi libri di Esdra, che davano spiegazione della dottrina mosaica e dei misteri, e supponendoli genuini, con essi e colla cabalistica interpretava liberamente Mosè.
      E quale allegoria, nell'Heptameron espose il genesi mosaico, trattandolo come i Neoplatonici avrebbero potuto trattare la mitologia, sfoggiandovi sapienza orientale e occidentale. «Mosè e i profeti, Cristo e gli apostoli, Pitagora e Plutarco (dic'egli), e in generale i sacerdoti e filosofi del mondo antico velarono la loro sapienza sotto immagini, perchè la folla non era capace di gustare quel cibo della verità, e intesero tutt'altro da quel che suonino le parole. È fuor di dubbio che Mosè, nell'enumerazione delle sei giornate, non volle parlare della creazione del mondo visibile; ed a prima vista sembra grossolano, attesa la legge degli antichi savj di adombrare le cose sublimi. Altrettanto fece Cristo parlando per parabola al vulgo, e perciò san Giovanni, che fu più degli altri istrutto negli arcani, scrisse solo tardissimo, e san Paolo ricusava il vital nutrimento ai Corintj, ancora carnali, e Dionigi Areopagita esortava a non mettere in carta i dogmi più reconditi; Cristo confidò arcanamente alcune verità a' discepoli suoi, che le tramandarono a voce; e il conoscerle è fondamento grandissimo della fede nostra». Non vi si giunge che per mezzo della cabala, dalla quale, per esempio, s'impara perchè Cristo dicesse d'esistere prima d'Abramo, e che dopo di sè manderebbe il Paracleto, e che egli veniva coll'acqua del battesimo e lo Spirito Santo col fuoco.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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