Sotto Giulio II esortavasi alla crociata perchè darebbe occasione d'acquistare manoscritti.
L'eloquenza sacra deduceva non solo le forme, ma e le autorità e gli esempj dei classici. Nei funerali di Guidobaldo da Montefeltro, l'Odasio ne recitò il panegirico nel duomo d'Urbino, più volte esclamando agli Dei immortali, dicendo come il vescovo di Fossombrone coi sacramenti amministratigli avesse placato gli Dei e i Mani; Deos illos superos et Manes placavit. Il cardinale Bessarione, compiangendo la morte di Gemistio Pletone, dice: «Intesi che il nostro padre e maestro, essendosi spogliato di quanto avea di terrestre, volò verso i cieli in un luogo purissimo, dove può ballare coi celesti la mistica danza di Bacco». Il Poliziano, scrivendo a Lorenzo de' Medici al 6 aprile 1479, lagnasi che sua moglie avesse messo il figlio Giovanni (che fu poi Leone X) a leggere i salmi, invece de' libri nostri: transtulit jam illum mater ad psalterii lectionem, atque a nobis abduxit245.
Nel 1526 essendo presa Siena da' fuorusciti, un buon canonico, memore di ciò ch'è narrato nel terzo libro di Macrobio, recitò la messa, e proferì la formola imprecatoria che ivi è indicata contro i nemici; se non che, invece di Tellus mater, teque Jupiter obtestor, disse Tellus, teque Christe Deus obtestor.
Oscenamente scriveano il Panormita nell'Ermafrodito, Giovian Pontano, Francesco Filelfo, Poggio Bracciolini, il Landino, il Poliziano, Lorenzo de' Medici, Giovanni Della Casa monsignore, Angelo Firenzuola frate, ed altre persone gravi, non solo porgendo manifestazioni, ma apologie del vizio, e scherzando su quanto ha di più sacro la società e la famiglia.
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