Con ch'io cangiassi il mio felice stato.
Negli Asolani conforta i giovani ad amare; e al cardinale Sadoleto scriveva: «Non leggete le epistole di san Paolo, chè quel barbaro stile non vi corrompa il gusto; lasciate da canto coteste baje, indegne d'uom grave.
Omitte has nugas, non enim decent gravem virum tales ineptiæ».
Nell'epitafio pel famoso letterato Filippo Beroaldo egli ne loda la pietà, per la quale suppone che canti in cielo:
Quæ pietas, Beroalde, fuit tua, credere verum estCarmina nunc cœli te canere ad cytharam:
eppure i costui versi ostentano gli amori colla famosa Imperia, e con un'Albina, una Lucia, una Bona, una Violetta, una Ghiera, una Cesarina, una Merimna, una Giulia, le quali appaja a quella cortigiana; ed era prelato.
Ma il Bembo, come gli altri del suo tempo, credeva il risorgimento consistere nelle forme; doversi abbattere la scolastica per mezzo di Cicerone, e mediante l'espressione materiale giungere allo spirito; abborriva dagli umanisti, che dicean il latino moderno dovere essere di vario colore; e piacevagli meglio parlare come Cicerone che essere papa.
Egli recitava a memoria molti passi dello scorrettissimo Battista Mantovano: ma ciò ch'è maggiore meraviglia, altrettanto faceva il Sadoleto, un de' più pii di quel secolo. Il quale ha una consolatoria a Giovanni Camerario per la perdita di sua madre, che tutta volge sulla intrepidezza e magnanimità pagana, senza toccare agli argomenti ben più efficaci della religione. Jacobo Sannazaro, per cantare il parto della Vergine, invoca le Muse, scusandosi se le adduce a celebrare un infante nato in un presepio, e non mai nomina Jesus perchè non è latino; perchè non è latino propheta, fa dal Giordano personificato narrare l'ascensione di Cristo qual la udì vaticinare da Proteo: Maria spes fida deorum, è dall'angelo Gabriele trovata intenta a leggere le Sibille (illi veteres de more Sibyllæ in manibus); e quand'ella assente a divenire madre, le ombre de' patriarchi esultano quod tristia linquant Tartara, et erectis fugiant Acheronta tenebris, Immanemque ululatum tergemini canis.
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