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      Altrove consigliava: «Non combattete mai con la religione, nè con le cose che pare che dipendano da Dio, perchè questo objetto ha troppa forza nella mente degli sciocchi»247.
      Non decidendosi fra Mosè e Numa, fra Giove e Cristo, ammette i miracoli ma d'ogni religione «in modo che della verità di una fede più che di un'altra è debole pruova il miracolo»248; in ogni nazione, e quasi in ogni città sono devozioni che fanno i medesimi miracoli, segno manifesto che le grazie di Dio soccorrono ognuno249. Egli tiensi certo anche per esperienza propria che v'ha spiriti aerei, i quali domesticamente parlano colle persone250.
      Dopo di ciò, non è più un fenomeno stravagante e un mito il Macchiavello, il quale sull'idolatrato tipo de' Greci e Romani foggia la nuova civiltà, cancellandone Cristo e il Vangelo. Secondo lui, natura creò gli uomini colla facoltà di desiderare tutto e l'impotenza di tutto ottenere, sicchè dirigendo essi il desiderio sopra gli stessi oggetti, trovansi condannati a odiarsi gli uni gli altri. Per togliersi a questa guerra di tutti contro tutti, è permessa ogni cosa, e di violare qualunque diritto e dovere; e la società fu istituita per comprimere l'anarchia mediante la forza organizzata.
      In somma la sua è la dottrina dello Stato ateo, il quale non teme d'andar all'inferno, ed è a se stesso fine e legge. Niente v'ha di superiore ai sensi; l'idea della giustizia nacque dal vedere come tornasse utile il bene e nocivo il male; al bene gli uomini s'inducono solo per necessità; il principe dee farsi temere anzi che amare; scopo dei governi è il conservarsi, nè questo si può che coll'incrudelire, «perchè gli uomini sono generalmente ingrati, simulatori, riottosi, talchè conviene ritenerli colla paura della pena». Suppone dunque l'uomo cattivo, come fa la Chiesa, non però in grazia del peccato originale, nè ammettendo un mediatore; non cerca il regno dello spirito, ma quello della forza.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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