Se ne levò tanto rumore, che Pio II volle fosse messo in disputa alla sua presenza da famosi teologi; i quali si bilanciarono in modo, che esso papa non potè se non imporre silenzio su tal quistione265.
Al concilio di Basilea fu condannata un'opera teologica di Agostino Favaroni da Roma, composta di tre trattati; uno del sagramento dell'unità di Cristo, e della Chiesa; l'altro di Cristo e del suo principato; l'altro della carità e dell'amore infinito di Cristo verso gli eletti; dove si trovavano proposizioni ereticali: per esempio, che Cristo pecca ne' suoi membri, cioè nei fedeli; che la natura umana in Gesù Cristo è veramente Cristo. L'autore le spiegava in senso cattolico, e si sottopose al giudizio della Chiesa.
Sul pulpito la più parte non recavano studj profondi e dogmatica precisione, ma zelo e modi popoleschi, con improvida applicazione alle evenienze giornaliere. Di quegli aridi tessuti di scolastica e di morale, rinzeppati di brani e brandelli d'autori sacri e profani, con dipinture ridicole o misticismo trasmodato, non ci spiegheremmo i grandi effetti che la storia ci ricorda, se non attribuendoli al gesto, alla voce, allo spettacolo, e più alla persuasione della santità. E non il talento, bensì la fede e l'amore fanno i grandi predicatori, quali furono Bernardino da Siena, Michele da Carcano, Alberto da Sarzana ed altri, famosi per conversioni e per pacificamenti. Una novità aveva cercato introdurre Ambrogio Spiera, trevisano, servita e famoso teologo, i cui sermoni, stampati nel 1476, poi nel 1510, sono piuttosto trattati teologici, divisi in varie conclusioni, dove raccoglie tutto quanto in proposito dissero le sante scritture, i Padri ed altri dottori.
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