Chi oserebbe rompere quel concerto di encomj e di gioja? Il Savonarola, che non conosce civiltą senza della virtł, e che, unendo la persuasa e fino entusiastica devozione di frate alla franchezza di tribuno, comincia a gridare, Sventura, sventura: e a declamare contro i viluppi d'una politica subdola, le profanitą degli artisti, l'abominazione introdottasi nel santuario. Ed esclamava: «Tristo chi si vende al mondo! guai ai padri che allevano alla peggio i loro figliuoli! guai ai governanti che opprimono i popoli e ne fomentano le dissensioni, e gl'istinti malevoli e l'odio alla veritą! guai ai cittadini e mercanti che non considerano se non il guadagno, come le donne agognano alle futilitą, i villani al furto, i soldati alle bestemmie! guai ai prelati che, invece di menare il loro gregge a pastura intemerata e fresca, l'avviano seco alle fonti avvelenate! guai ai preti che scialacquano i beni della Chiesa, destinati ai poveri! guai ai sapienti che ignorano le veritą della fede o si stomacano della semplicitą del catechismo! guai agli artisti che, per amore dell'arte, perdono la fede, sagrificano il costume! guai ai maestri che spiegando autori pericolosi, avvezzano alla lubricitą, prima che nelle Universitą si divaghino in una logica petulante, nella arroganza dell'argomentazione, surrogata al buon senso e al vangelo!»
Non sapeva egli perdonarla a que' predicatori, che fanno gemere e piangere e stupire, ma non correggono nč emendano, ed eccitano emozione femminea, anzichč salutare fervore; invece del vangelo annunziano baje, spacciano pruriginose novitą, volendo emulare la poesia di Virgilio o la scienza di Platone, la soavitą d'Isocrate o l'impeto di Demostene; avviluppano Cristo nelle passioni umane; tolgono le distinzioni fra il cristianesimo e il paganesimo: delle futilitą de' filosofi e della sacra scrittura fanno un miscuglio, e questo vendono su pei pergami, mentre le cose di Dio e della fede lasciano da banda.
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