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      Tu hai fatto un luogo pubblico, hai edificato un postribolo per tutto. Che fa la meretrice? Ella siede in sulla sedia di Salomone, e provoca ognuno; chi ha denari passa, e fa quel che vuole; chi cerca il bene è scacciato via. O Signore, Signore, non vogliono che si faccia il bene. E così, o meretrice Chiesa, tu hai fatto vedere la tua bruttezza a tutto il mondo, e il tuo fetore è salito al cielo. Tu hai moltiplicato le tue fornicazioni in Italia, in Francia, in Ispagna, per tutto. Ecco che io stenderò le mie mani, dice il Signore; io ne vengo a te, ribalda, scellerata: la mia spada sarà sopra i tuoi figli, sopra il tuo postribolo, sopra le tue meretrici, sopra i tuoi palazzi: e sarà conosciuta la mia giustizia. Il cielo, la terra, gli angeli, i buoni, i cattivi ti accuseranno, e non vi sarà persona per te, io ti darò in mano di chi ti odia»291.
      E altre volte: «Quand'io penso alla vita dei sacerdoti, mi bisogna piangere. O fratelli e figliuoli miei, piangete sopra questi mali della Chiesa, acciò il Signore chiami a penitenza i sacerdoti. La chierica mantiene ogni scelleratezza. Comincia pure da Roma: e' si fanno beffe di Cristo e dei santi: sono peggio che Turchi, peggio che bovi. Non solamente non vogliono patire per Dio, ma vendono perfino i sacramenti. Oggi vi sono sensali sopra i benefizj, e si vendono a chi più ne dà. Credete che Dio voglia più sopportarlo? Guai, guai all'Italia e a Roma! venite, venite, sacerdoti; venite, frati miei: vediamo se possiamo resuscitare un poco l'amore di Dio»292.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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