Il Savonarola fu eretico? I Protestanti lo dipinsero qual loro precursore, e che avesse insegnato la giustificazione operarsi per la fede senza bisogno d'opere, e l'uomo esser uno strumento passivo in mano di Dio, il quale lo elegge e lo ripruova, senza ch'egli possa contribuire alla propria salvezza. Ultimamente Meyer e Rudelbach302 con molta scienza ne scrissero gli atti in tale intento, ma con quel sistema di modificazioni e reticenze, per cui fu facile allineare coi Protestanti gl'ingegni più ortodossi. Perocchè analizzandone le opere, le mutilano, le scontorcono così, da esprimere quel che essi prestabilirono, e principalmente sopprimono quel che vi ripugna. Per un esempio, delle tre prime parti del Trionfo della Croce, le dottrine sono comuni ai Protestanti e a noi: onde il Rudelbach le divisa con diligenza, industriandosi volta a volta di estrarne qualche senso protestante. Ma trasvola al IV libro ove frà Girolamo tratta dei sacramenti da perfetto cattolico. Il Meyer asserirà che il frate parla ben poco della Beata Vergine, quasi mai del purgatorio: ma non tien conto che in qualche luogo spinge il culto della madre di Dio fino ai limiti della superstizione, e raccomanda ai fedeli di suffragare pei defunti; e conchiude che «chi si parte dalla dottrina della Chiesa romana, si parte da Cristo».
E in quel famoso mistico carro, del quale più fiate egli ragiona, figura Cristo vittorioso, piagato, coi due Testamenti in una mano, nell'altra la croce e i segni della passione; a' piedi il calice, l'ostia, i simboli de' sacramenti; poi la Vergine Maria colle urne de' martiri; il carro è tirato da apostoli, predicatori, profeti; è seguito dalla moltitudine de' fedeli e de' martiri.
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