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      .. Essa è certamente un dono gratuito di Dio; ma l'esaminar i nostri peccati, il meditare sulla vanità delle cose mondane, c'indirizza alla Grazia; la confessione e la comunione ci dispongono a riceverla... Il perseverare nelle buone opere, nella confessione306, e in tutto quello che ci ha avvicinato alla Grazia è il vero e sicuro modo d'accrescerla».
      Il Savonarola era piuttosto un mistico; e a indicarlo tale, se non bastassero alcuni passi da noi addotti, ben altri potrebbero adunarsi, e per darne uno, quello ove definisce, «L'amore di Gesù Cristo è quel vivo affetto, per cui il fedele desidera che la sua anima diventi quasi parte di quella di Cristo, e che la vita del Signore si riproduca in lui, non per esterna imitazione, ma per interna e divina ispirazione. Vorrebb'egli che la dottrina di Gesù Cristo fosse in lui cosa viva, patir il suo martirio, salir con lui misticamente sulla croce. Amore onnipotente, che non può aversi senza la Grazia, perchè eleva l'uomo sopra se stesso, e la creatura finita congiunge al Creatore infinito»307.
      Ne' processi nega d'essersi spacciato mai come ispirato; pur realmente davasene l'aria, forse come artifizio a cattivar una plebe, che vuol sempre essere illusa308. Una volta salì in pulpito, ed: «Ho a rivelarvi un secreto celeste, che ancora non ho voluto manifestare ad alcuno, perchè non ne ero finora ben certo. Voi conoscete tutti il conte Pico della Mirandola, morto testè. Dicovi che l'anima sua, per le orazioni de' nostri frati, ed anche per alcune sue buone opere che fece in questa vita, e per altre orazioni, è nel purgatorio.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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