Quell'idolatria pel bello e per una letteratura tutta di sensi non di spirito, era secondata da tutta la Corte. Quando recitava versi l'unico Accolti, chiudeansi le botteghe di Roma: quando nel giardino di Tito si disotterrò un gruppo, che il Sadoleto riconobbe tosto pel Laocoonte, descritto da Plinio, sonarono tutte le campane, e fu tratto per Roma con cerimonie serbate ad auguste reliquie, fra ghirlande e musiche e canti di poeti. Guerrieri e artisti, prelati e principi, cortigiane e santi concorreano a porgere occasione di feste. Giovanni Coriccio, ogni giorno di sant'Anna teneva in sua casa una gara di poeti, in lode di questa santa, di sua figlia e di Cristo. L'Ariosto si rallegrava perchè in quella Corte
al Bembo, al Sadoleto, al dottoGiovio, al Cavallo, al Blosio, al Molza, al Vida
Potrà ogni giorno e al Tibaldeo far motto330.
Ivi Paolo Giovio, bugiardo gazzettiere de' fatti contemporanei, e il Valeriano indagatore de' fasti egizj: ivi il Castiglione e il Della Casa, precettori di belle creanze. Celio Calcagnino scriveva latino e greco, leggeva nell'originale Omero e i profeti, e sosteneva che il cielo è fermo e la terra si muove. Teseo Ambrogio dei conti d'Albonese, canonico di San Giovanni Laterano, parlava il greco come Musuro di Creta e il latino come Erasmo, oltre che da solo apprese tutte le altre lingue, e seppe servirsene cogli accorsi al concilio di Laterano; insegnò il caldeo a Bologna, e da quella lingua tradusse la liturgia orientale; meditava una grammatica poliglotta, e preparò molti lavori, che andarono poi dispersi nel sacco di Roma.
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