Il caro dei viveri, la perfidia, l'incostanza del cielo rendono insopportabile il soggiorno di Roma: se ne riporta cattiva coscienza, stomaco guasto, borsa vuota. In questa grande taverna, dove si trovano uomini d'ogni nazione, denari d'ogni conio, conversazioni in ogni lingua: dove non s'incontra che cortigiani, preti e scrivani: dove si vaga tra luoghi santi e luoghi sospetti e vecchie ruine: è impossibile conservar la fede nelle cose sante, la fedeltà ai giuramenti e la sanità: si lavora incessantemente a tre cose senza mai compirle: la santificazione delle anime, il restauro delle chiese, la crociata contro il Turco. Nulla vi si beffa tanto come gli esempj antichi, il pontificato di Pietro, il giudizio finale: nulla v'è creduto meno che l'immortalità dell'anima, la comunione de' santi, le pene eterne. Vecchio oro, donna giovane, messa corta, ecco i desiderj». E altrove: «No, a Roma non è la vera Chiesa. Come? Questa città ove di pien giorno s'incrociano, con cardinali e frati, femine da conio e spadaccini venali; ove carri, cavalli, muli, asini minacciano schiacciarvi, sarebbe la capitale del mondo cristiano? Cotesta folla di chierici d'ogni colore e vesti, avvocati, auditori, notari, procuratori, cancellisti, tabellioni, che passa la vita a suggere il nostro sangue e sudore, e ci rincarano ogni anno il regno de' Cieli, sarebbe la Chiesa?»341
Giulio II, pontefice armato, non gli parve solo un'anomalia, ma un tiranno, un sarmato di folta barba, di capelli arruffati, di occhio fiero, di labbra incollerite; invoca un Bruto che ne liberi Roma342; ogni città che il papa prende, è un usurpazione ai diritti di Cesare; a Cesare spetta la dotta Bologna; a Cesare la città de' sette colli; a Cesare Parma e Piacenza, dove i suoi antecessori resero giustizia; a Cesare il governo temporale, lo spirituale a Cristo, a' suoi apostoli ed ai predicanti evangelici, che annunziano la dottrina di Cristo343. A Roma, centro del sapere e delle arti belle, asilo de' profughi di Grecia, palestra de' sapienti di tutto il mondo, ove dipingeasi la Sistina, ove adunavansi la biblioteca e il museo vaticano, non iscorge che una folata d'avvocati, di giuristi, di procuratori, di bollisti, che succhiano il sangue della Germania344: fra tanti cardinali e prelati non vede una figura tedesca, bensì fra' mulattieri, portacqua, mozzi di stalla: attorno alla fabbrica di San Pietro non trova a lavorare che due operaj, un de' quali zoppo345. Tant'è vero che ognun vede quel solo che vuol vedere.
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