Così, intanto che a Roma erano in favore i retorici, quando di tutt'altro era bisogno, i teologi in Germania erano messi in burla da Erasmo371. Ne' cui scritti e negli atti appare quanta fosse l'oscillazione degli spiriti prima del concilio di Trento, e quanta la confidenza nella ragione individuale. Erasmo poi professava non esser disposto a morire martire della verità; e che, indotto in tentazione, crede avrebbe imitato san Pietro. E in realtà egli non va catalogato fra gli eresiarchi, come volle taluno; bensì fra que' malcontenti, che non si prefiggono di distruggere, ma scalzano, danno impaccio al sistema prevalente, senza averne uno da francamente sostituire. Abborrendo dalla lotta, pareagli che anche il trionfo della verità saria compro troppo caro col sangue; confida sempre ne' progressi della civiltà, e come tanti altri, opina che la rivoluzione possa compiersi sulla carta o nel gabinetto, senza che se ne intrometta il popolo; - il popolo, che invece n'è il solo attore effettivo.
DISCORSO XV
LUTERO, LE INDULGENZE, LA BIBBIA.
Tutto era dunque non solo preparato, ma incamminato, sia l'attacco o il riparo, sia la critica o lo scherno, sia la riforma amorevole o la demolitrice, allorchè, come tant'altri tedeschi, a Roma capitò, mandato per non so quale controversia insorta fra' suoi Agostiniani, frà Martin Lutero. Nato ad Eisleben l'anno che il Savonarola cominciò a predicare a Firenze, visto morire improvvisamente un amico, si spaventò di cascare impreparato nelle mani di Dio; onde resosi monaco, e disgustato d'ogni altra lettura a confronto della Bibbia, prega, digiuna, si mortifica; va alla questua, adempie i bassi uffizj del convento.
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