Altrettanto dispetto gli fanno le università e gli studj d'Italia, perchè interpongono la ragione fra la scienza e la fede; perchè vi s'insegna che la luce divina rischiara il lume naturale, come fa il sole con una bella pittura; perchè l'attività del pensiero s'applica a idee pagane, non alla dottrina di Cristo. Anzi, in quel suntuoso peripato di Leone X non vuol vedere che ignoranza, brutalità, grossolanità, quasi intendesse arrogarsi il vanto d'aver egli insegnato il latino, ridesti gli studj filologici, rivelato la Bibbia.
Rimpatriato con tali sentimenti, s'ingolfa nella Bibbia in greco e in ebraico, e fino dalle prime sue lettere, massime da quelle a Spalatino del 1518, manifesta il livore contro i Romanisti, il vilipendio per la teologia scolastica e pei maestri in essa più rinomati; la passione della novità, comunque sia cercata e trovata; il dubbio sofistico, la smania di togliersi dall'oscurità, e di dare una scossa al mondo.
A raccogliere in una fissa376 direzione i suoi pensamenti venne il dispetto per la vendita delle indulgenze.
La Chiesa, fino da' suoi primordj, come prescrisse penitenze e mortificazioni, così usò della facoltà di rimetterle o attenuarle, sull'esempio degli apostoli; e massime ai martiri si concedea di dare lettere d'indulto ai peccatori, cui per esse il vescovo alleviava la penitenza; laonde, accanto alla dottrina che insegna la salvazione venire da Cristo gratuitamente, stette quella della cooperazione377 dell'uomo, del soddisfacimento penale, e della remissione parziale o plenaria di questo, secondo le circostanze del penitente.
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