Non così quella d'Alberto, che scelse a divulgarle Tetzel, domenicano di Pirna, oratore famoso per immaginazione, ma scarso di prudenza e di buon senso. Se dessimo fede a Lutero, purtroppo franco nel calunniare, Tetzel traversò la Sassonia con casse di cedole di perdono, bell'e firmate, e dove arrivasse alzava una croce in piazza, spacciava la sua merce nelle taverne, e «Comprate, comprate (diceva), che al suon d'ogni moneta che casca nella mia cassetta, un'anima immortale esce dal purgatorio»; e il popolo a calca versava talleri in cambio delle perdonanze. Così Lutero: ma i sermoni di Tetzel furono stampati, e da un Protestante, e vi si legge a tutte lettere la necessità della confessione e contrizione: quicumque confessus et contritus eleemosynam ad capsam posuerit juxta consilium confessoris, plenariam omnium peccatorum suorum remissionem habebit.
«Farò io un buco in questo tamburo», gridò Lutero, indignato a quella profanità; ad alcuni che le aveano comprate, negò l'assoluzione se non riparassero il mal fatto e si emendassero. «Vi dico che l'indulgenza non è nè di precetto, nè di consiglio divino. Che le anime possono liberarsi dal purgatorio mercè dell'indulgenza io nol so e nol credo. Hai tu denaro? Danne a chi ha fame, e varrà ben meglio che darlo per compaginare pietre. Quel che dico scompaginerà la costoro bottega: ma che importa il loro brontolio? Teste vuote, che non han mai letto la Bibbia; che non intendono acca delle dottrine di Cristo; non si capiscono tampoco fra di loro». Così declamava: poi alla chiesa di Wittenberg, nella solennità d'Ognissanti, affigge novantacinque tesi; pronunziando maledizione e anatema contro chiunque negasse la verità delle indulgenze pontifizie386, ma esservi abuso in esse.
| |
Alberto Tetzel Pirna Lutero Tetzel Sassonia Lutero Tetzel Protestante Lutero Bibbia Cristo Wittenberg Ognissanti
|