Pagina (406/608)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I quali presero a riguardare la resistenza come una liberazione dalla tirannide italiana, e ripeteano le invettive che Hutten avventava al papa: «Sei tu che hai dilapidato la Germania: sempre il vangelo a te spiacque, o tiranno; tu ingojasti la Germania, tu la rivomiterai, coll'ajuto di Dio. Tu hai ciuffato, estorto il nostro denaro: cos'è che tu chiami la libertà della Chiesa? La facoltà di derubarci. Non v'ha che te di eretico, Leone X, tu divenisti vero leone e vorresti divorarci; non dimenticarti che il mio paese nutrisce altri leoni contro di te, se non bastano le tre aquile: Leone....»; il resto la creanza ci interdice di trascriverlo.
      In fatto, sotto la specie di libertà religiosa, intendevasi libertà politica, del resto connesse fra loro. E gran bisogno sentivasene in Germania, ove ancora l'imperatore dipendeva dal papa; i baroni dipendeano dall'imperatore; gli uomini gregarj dipendeano dai baroni; alla gleba era legata la gentuccia e a servizj di corpo; libertà, libertà, ripeteasi dunque dapertutto, e tal voce era compresa anche dalla plebe. La nazionale avversione contro quanto stava di qua dall'Alpi trovava pascolo in questa guerra di nuovo conio, e che non cagionava nè spese, nè pericoli, nè spostamento d'abitudini; laonde i Tedeschi s'affezionano al nuovo Erminio che muove guerra implacabile agli Italiani, abisso di vizj e culmine d'orgoglio; declamano contro malignità e finezze a cui essi non arrivano; contro la gaja cultura, da cui si trovano tanto lontani; contro questi Italiani da cui erano stati impediti, di soggiogare l'intera Europa; e ai quali Lutero portava ora colla penna tanti danni, quanti già i Barbari colle armi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





Hutten Germania Germania Dio Chiesa Leone X Leone Germania Alpi Tedeschi Erminio Italiani Italiani Europa Lutero Barbari