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      Manca la ragione della progressiva educazione di esso alla santità; e la Chiesa, coi vescovi, col papa, coi sacramenti inalterabili non solo, ma cogli Ordini monastici, colle penitenze, le indulgenze e tutto l'organamento esteriore, modificabile secondo i tempi, diviene un assurdo, un effetto di pregiudizj e di cupidigie.
      Ma se ci manca il libero arbitrio, per qual fine Iddio ci ha dato i suoi comandamenti? Lutero non esita a rispondere, che fu per provare agli uomini l'impotenza della loro volontà, beffandoli coll'ingiungere cose, ad osservare le quali non hanno forza393. Pecchiamo pure, pecchiamo fortemente; uccidessimo, fornicassimo cento volte il giorno; non serve, purchè crediamo alle dovizie dell'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo394. Questa negazione del cooperamento dell'uomo fu intitolato Vangelo, e nemico al Vangelo si disse chiunque sosteneva il contrario.
      Noi insistiamo sopra Lutero perchè una dottrina religiosa dev'essere giudicata alla sua sorgente e in ciò che ha di originale e primitivo: e perchè egli è il vero fondatore del protestantismo, avendo aperto una via propria coll'eriger la ragione individuale al posto di Cristo, che solo rappresenta l'umanità redenta e che non comunicò tal privilegio se non alla sua Chiesa. Le ragioni speciali che lo condussero a formulare il suo sistema, le prospettive generali del suo edifizio, le sue pruove dedotte dalla ragione e dalle opinioni, si riproducono nella interminabile figliolanza, per quanto sembri discorde; nè le passioni dell'anima sua possono separarsi dalle sue credenze.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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