Lutero stesso parte accettava, parte repudiava del testo sacro. Per esempio, l'epistola di san Giacomo sulle relazioni tra la fede e gli atti del Cristiano contrariava le opinioni sue, ed egli la dichiarò falsa, indegna, straminea; così d'altri libri, che dappoi i suoi seguaci hanno ammessi.
Come dunque trovarvi quella solidità incrollabile ch'è necessaria alla fede? come trarne lume al credere e all'operare? Per la sapiente distribuzione della Scrittura, molti passi di essa non possono intendersi se non confrontati con altri e col complesso; lavoro a cui non possono essere capaci se non menti profondamente esercitate. In un luogo leggiamo, Qui credit in me habet vitam æternam, ma in un altro, Fides sine operibus mortua est. Alcuni possono fin riuscire di scandalo, per esempio il Cantico de' Cantici, o le dispute di san Paolo nella epistola ai Romani sovra il prepuzio e la circoncisione e alcuni de' Proverbj412.
Per interpretare giusto bisognerebbe sapere tutto, giacchè chi ignorasse una cosa sola può dubitare che il conoscerla modificherebbe l'opinione sua sopra le conosciute. Ora l'ortodosso non sa tutto; ma sa che quel che sa è vero, perchè glielo dice la Chiesa che tutto esaminò413.
Fu dunque prudenza il non divulgare la Bibbia, quand'anche non sapessimo che tale era pure la sorte di tutti i libri prima che la stampa li moltiplicasse. Divulgata che fu, ognuno v'attinse quel che alla passione sua giovava: Mattia Harlem e Muncer vi trovarono il comunismo; Giovanni de Leida il rimpasto della società; Fox feroci delirj; chi la bigamia, chi l'entusiasmo, chi l'annichilamento, e tutti la fierezza dei mezzi nell'attuare i loro delirj414. A fronte ai quali, l'intelligenza, posta tutta sola in presenza della rivelazione biblica, mai non può tenersi sicura, e precipiterà nello scetticismo.
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