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      Or eccoli revocati perchè hanno condannato un Brachino, che ha qualche favore d'alcuni: ecco commesse tutte le cause della fede a secolari, e utinam tutti almen buoni cattolici, mentre parte di loro sono signiferi de' Luterani...... Due Italiani sono fra essi, uno de' quali so io disse palam, quando intese la rovina di Roma. Ora è pur distrutta l'alchimia della Corte romana: l'altro non disputa mai altro che Lutero essere stato un arcangelo mandato dal Cielo; e son secolari, li quali, insieme con gli altri che non sono che poeti o meri giureconsulti, non han altra cognizione delle cose della fede, se non in quanto hanno udito qualche volta la santa messa, e cantare vespro. È possibile che tanta negligenza si sia usata in cosa di così grande importanza?.... Se nostro signore dirà, gli ambasciadori della maestà del re avergliene parlato, e avere fatto detta bolla a loro istanza, io rispondo che se il re medesimo, e tutti quelli del mondo instassero a che sua santità facesse giudici in le cose della fede persone che non fossero idonee o sospette, dovrebbe soffrire più presto il martirio che consentire. Ma vi dico che la maestà del re e madama sono di ottima e pia mente, e hanno altri pensieri che di instare e domandare tali giudici: ma sono cose fatte ad intercessione e per opera di qualch'altro: e vi so dire ancora che tutti questi eretici si intendono insieme, e si ajutano l'un l'altro più che non fanno i Giudei, e sono studiosissimi in disseminare le loro eresie.... In questa materia della fede bisogna zelo, fervore, studio, diligenza e cognizione; nè vogliono essere tanti giudici a castigare gli eretici; chè mal si accorda una moltitudine, se ben fossero tutti buoni e intelligenti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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