... I teologi (dell'Università di Parigi) essendo stati esclusi dal giudicio in materia della fede, se gli potrà commettere da qui innanzi la materia culinaria. Non so se tanto poco rispetto si dovea avere a quell'Università, che è la prima de' Cristiani, e che sempre pugna per la sede apostolica, con farle un tale sfregio sul volto, e massime in questi tempi, che se ne dovrebbe accrescere l'autorità perchè fossero più muniti ed armati in combattere contro gli eretici. In Alemagna, per essere stato maltrattato e sdegnato un fratuzzo dal cardinale della Minerva, vedete quello è seguito....»431.
Anche da qui trapela uno de' motori della Riforma, l'odio al papa non solo, ma all'Italia. Lutero avea profetizzatoPestis eram vivens, moriens tua mors ero, papa:
vedendo la irreconciliabile lotta de' pontefici coll'imperatore, volle abbatter quelli pel trionfo di questi, e così rese possibile la grandezza di Carlo V e di Casa d'Austria: vedendo nascere la libertà politica, divertì l'attenzione sopra la libertà religiosa, e assodò il despotismo monarchico e amministrativo per distruggere l'ecclesiastico: dipinse gli Italiani, i Wahlen, come abisso d'ogni vizio e culmine dell'orgoglio; rinnegando la maternità e supremazia dell'italica civiltà, rinnovò col pensiero quel che i Barbari ci avean fatto colla forza: all'universalità surrogava le chiese nazionali, come prima del cristianesimo, e perciò era adorato da' suoi Tedeschi come fautore dell'indipendenza.
Ov'è bene notare come i principi avversi ai papi carezzassero sempre gli eterodossi: così vedemmo di Federico II, così di Lodovico il Bavaro; Carlo VIII blandì il Savonarola; Luigi XII favorì il conciliabolo di Pisa; sicchè adesso i papi dovettero modificar la loro politica secondo la paura che l'imperatore parteggiasse cogli eretici.
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