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      «Quand'io vidi questa concordia d'opinioni (scriveva al cardinale Polo) sentii riempiermi di supremo gaudio, non tanto pel buon fondamento gettato alla pace, quanto perchè qui consiste tutta la dottrina cristiana».
      Anzi l'elettore di Brandeburgo assentiva al primato del pontefice, trovandolo necessario colà dove una era la fede, una la chiesa448: Bucero stesso confessava che la disciplina dei Protestanti era molto scadente, e convenire che i vescovi esercitassero il loro potere spirituale in ordine gerarchico, benchè pensasse che il celibato, i digiuni, le penitenze non potessero affarsi coi tempi449.
      Ma le conciliazioni mal possono sperarsi in tempi turbinosi: e Lutero protestò che era la coda del diavolo che conduceva questo tentativo di pace450; le Corti mal gradivano la concordia; i principi di Germania temeano che coll'unità religiosa non s'aumentasse la potenza dell'imperatore; gli entusiasti voltavano in beffa la moderazione; il re di Francia, con ipocrito zelo pel papa e per la Chiesa, biasimava il Contarini come freddo e ligio all'imperatore. Ne restò questi scoraggiato, secondo scrive Girolamo Negro che l'accompagnava, vedendo «il corpo, infermo talmente e indebolito, che nè dieta, nè medicina gli può giovare...... e intertenimenti secreti di principi, li quali non vorrebbero vedere che Cesare con questa unione si facesse patrono di queste provincie..... e i Protestanti far grande istanza contro le messe private, il celibato, i voti monastici, le invocazioni de' santi ed altre ordinazioni nostre non istituite da Cristo nè dagli apostoli»451, e così l'opera fu mandata in fumo.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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