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      E d'una direzione queste aveano bisogno, quando i fratelli uterini della Riforma pugnavano tra loro. Indarno Lutero s'arrovella contro ogni fede diversa dalla sua458: Melantone, Carlostadio, Ecolampadio, Engelhard, Brenzio modificano i dogmi, ciascuno a suo senno o a norma della costituzione del proprio paese; sbranamento inevitabile là dove a ciascuno è libero l'interpretare.
      Contemporaneamente a Lutero, e senza sapere di lui, Ulrico Zuinglio, che aveva militato in Italia come cappellano di Svizzeri assoldati, insorse (1518) a Zurigo contro le indulgenze, che ivi erano predicate da Francesco Licetto bresciano, generale dei Minori, poi da frà Bernardo Sansone milanese, e dietro a ciò sostenne che bisogna fondare la fede sulla sacra scrittura, non su dettati clericali, e repudiando i quindici secoli della Chiesa per ricorrere alle fonti, studiò il greco, si mise a mente le epistole di san Paolo, riprovò i pellegrinaggi che al santuario di Einsideln si faceano; il pane e il vino della Cena essere meri simboli del sacrosanto corpo e sangue, e altri asserti che furono accolti in molta parte della Svizzera. Mentre sosteneva che il dogma della libertà conduce al panteismo, perchè facendo gli uomini indipendenti li pareggia a Dio, egli rendeasi vero panteista, asserendo che unica essenza è quella di Dio; tutto ciò che è, è Dio e proprio Dio.
      Veramente egli ha un'importanza storica piuttosto che dottrinale, non avendo lasciato opere di rilievo; e fu assorbito nell'azione di Giovanni Calvino, francese.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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