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      Se la vostra fede è la vera, se viene da Dio, provatelo col deporre questa rabbia anticristiana: la carità muove da Dio, la discordia dall'inferno: il nostro non è il Dio delle contese, bensì il Dio della pace e dell'amore463. Lo stesso Melantone, interrogato da sua madre che cosa dovesse insomma credersi fra tanto discordare di teologanti, le rispose: - Continuate a credere e adorare come sin qui; la nuova religione foss'anche più plausibile, l'antica è più sicura. - E voi, gregge nostro, non disertate gli altari, dove i padri vostri cibaronsi col pane della vita: non lasciatevi rapire la consolazione de' sacramenti, che mescono il gaudio e la sanzione del cielo alle più solenni circostanze della vita, dalla culla al letto di morte. E dopo morte su in paradiso, i padri vostri, che vi sono giunti credendo all'antica, stanno ad aspettarvi. Quanto dolore se vi vedessero precipitare coi nuovi alla perdizione!»
      Non sempre così pacate procedevano le controversie sul pulpito e nelle scuole. I Cattolici avevano il vantaggio che un capo solo dirigeva tutti i movimenti, principe d'un bello Stato, colla potenza della tradizione e l'abitudine dell'obbedienza: ma ai Protestanti apparteneva la forza di chi attacca, di chi censura, di chi seconda gl'istinti umani, e vanta quale progresso la distruzione del passato.
      Come battagliassero i dissidenti lo vedemmo e il vedremo. Anche i nostri, considerandosi unici custodi della verità e censori autorizzati della giustizia, troppo spesso posavano la disputa non fra errore e verità, ma fra santità e inferno, e tutte le objezioni dichiaravano empie, immorali tutte i ragionamenti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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