Sospetto agli uni e agli altri, troppo indipendente per Roma, ove Pasquino applicavagli il virgiliano Terras inter cœlumque volabat; troppo esitante per Lutero: i Protestanti, che, atteso il suo odio pei frati, s'erano immaginati d'averlo per corifeo, perduta questa speranza, gli si avventarono, attribuendogli occhio d'aquila, cuor di capretto; ed egli allora uscì a combatterli sul punto vitalissimo del libero arbitrio. Non combatteva però da avversario o da papista, e solo indignavasi di tanti o sbagli o frodi nelle citazioni: ma se l'opera mancava di nervi, traeva autorità dal nome: e Lutero, che prima celiava della costui pretensioni di camminare sopra le ova senza schiacciarle, e ripeteagli che lo Spirito Santo non è scettico, allora gli s'avventò con ingiurie, quali solevano suggerirgliele i bicchieri. Anche l'insigne Girolamo Accolti, che poi fu cardinale, da amico di Erasmo divenuto avversario, ne dipinse sinistramente il carattere. Altrettanto fece il Sadoleto, che fu detto il Fénélon italiano.
Primo Conti milanese, uno dei primieri discepoli di san Girolamo Miani, andato in Germania per opporsi alla propagantesi eresia, si lusingò di convertire Erasmo, al quale scrisse firmandosi Primus Comes mediolanensis. Il dotto credette questo il titolo di qualche gran signore, e gli si fece incontro con molta cerimonia; poi vistolo arrivare senza nemmanco uno stalliere, rise dello sbaglio, pur protestando veder più volentieri sì valente letterato che qualsifosse grande. Ma il Conti non fece alcun profitto col tepido.
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