Pari a lui nessuno in attività, ed ebbe ad esercitarla non solo nell'amministrazione di sì varj Stati, ove le libertà e le forme tutelari del medioevo dovea soffocare nell'assolutezza amministrativa de' moderni, ma nelle guerre ostinate colla Francia, nelle civili colla Spagna e col Belgio, nelle generose coi gran guerrieri dell'impero turco; sempre con mezzi sproporzionati agli alti fini, e costretto a ricorrer a disastrosi spedienti finanziarj, e trovare impediti i suoi concetti da un frate, che colla parola arrestava o deviava l'immensa sua potenza, e toglievagli di scioglier nessuna delle grandi quistioni che eransi sollevate a que' giorni nel campo della politica come in quel del pensiero e del sentimento.
Nella sua grandezza egli ricordò il suo maestro Adriano, e lo pose vescovo di Toledo, e da Leone X gli ottenne la porpora. Erasmo, gran nemico dei frati, non ha che blandizie per questo, ne ammira le virtù non meno che le lezioni di teologia; Lutero stesso lo chiama di splendida e lodata vita.
Qual migliore per opporre alla Roma paganizzante?
Su lui dunque si accolsero i voti del conclave513. Trovavasi egli allora in Ispagna, e Carlo V gli mandò l'aspettasse, volendo accompagnarlo a Roma; ma esso gli rispose: «Mi sarebbe caro assai vedere V. M., ma sì calda è la stagione, che, se veniste a fretta, vi nocerebbe; se altrimenti, dovrei differire di molto l'andata, lo che tornerebbe in gran danno degli affari comuni nostri e della cristianità. I dispacci, che ricevo da Roma, da Genova e da ogni parte d'Italia, recano che le cose nostre vanno in ruina, e che non si può rimediarvi senza la mia presenza: onde non ho cuore di indugiar più oltre»514.
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