Laonde fu inteso esclamare: «Quale sciagura che v'abbia tempi, in cui il miglior uomo è costretto soccombere!» In fatti egli pio e zelante fu reputato un flagello non minore della peste che allora infieriva; la morte sua fu salutata con pubblica esultanza, e alla porta del suo medico si sospesero corone civiche ob urbem servatam. E sono di gran verità i due epitafj destinatigli:
Hadrianus VI hic situs est, qui nihil sibi infelicius in vita quam quod imperaret duxit.
Proh dolor! quantum refert in quæ tempora vel optimi cujusque vita incidat.
Carlo V avea forse creduto che Adriano sarebbe tutta cosa sua, ma questi, ignaro de' destreggiamenti politici, stette fermo contro le pretensioni di esso e gl'intrugli de' suoi ministri e creati; non volle allearsi con esso a danni altrui: e fra l'altre amarezze ebbe quella di udir che Rodi era stata presa dai Turchi, e che questi minacciavano il regno di Napoli e la Sicilia: cercò che i principi cristiani si alleassero per resistere, ma Francesco I domandava innanzi tutto gli si restituisse il toltogli milanese529.
Appena morto Adriano, Carlo V scriveva al suo ambasciatore che facesse riuscir il Medici, anche colla forza se i Francesi si opponessero530; e in fatti, per la solita altalena che ad un vigoroso fa surrogare un lasso, a un ascetico un politico e viceversa, nel nuovo conclave rivalsero i fautori de' Medici, e con arti che in allora furono denunziate come turpi, venne data la tiara a Giulio, figliuolo naturale di Giuliano De' Medici.
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