Per egual occasione sudò la Madonna della Cintola a Prato, e rivolse la faccia verso il Bambino, e gli pose la mano sul capo. Da per tutto, come i miracoli, così moltiplicavansi digiuni e litanie: e a Milano si menò una lunga processione, ove migliaja di devoti ad ogni istante alternavano Misericordia, Misericordia, tanto che il clero non potè fra que' clamori intonare altre preghiere, e non era uomo o donna che si tenesse dal piangere: e un predicatore, dipingendo a colori nerissime le sventure d'allora, prometteva che da Milano avrebbe principio la rinnovazione della Chiesa, la quale prima è mestieri che venga afflitta e ridotta all'ultima ruina.
Questo i Cattolici: in senso contrario un frate Egidio Della Porta comasco, scrivendo a Zuinglio, esclamava: «Dio ci vuol salvare: scrivete al Borbone che liberi questi popoli, tolga il denaro alle teste rase, e lo faccia distribuire al popolo famabondo; poi ciascuno predichi senza paura la parola di Dio: la forza dell'anticristo è presso alla fine»533.
Così i partiti non discernono mai i mezzi, purchè conducano al loro scopo. I Protestanti esultarono dell'orrido strazio fatto a Roma; altri, quelle tribolazioni giudicando castigo di Dio contro le iniquità pretine, si separarono dalla Chiesa, e «nelle case private in diverse città, massime in Faenza, terra del papa, si predicava contro la Chiesa romana, e cresceva ogni giorno il numero di quelli, che gli altri dicevano Luterani, ed essi si chiamavano Evangelici».
Ma tutti gli uomini serj ne fremettero: Francia e Inghilterra intimarono guerra a Carlo V, per ragione o pretesto adducendo la sua condotta verso Roma; tale essendo la natura di questa città e di questo dominio, che d'ogni attacco mossogli si risente tutta la cristianità. E veramente quegli anni del secol d'oro furono peggiori all'Italia che qualunque altri del secolo di ferro: «Mantova è tutta abbandonata di peste (scriveva un contemporaneo da Piacenza): Ferrara, Padova, Cremona, tutto il Bresciano: questa terra va peggiorando: Genova addio: non si vede che cerei e frati ad accompagnar morti: e vi concludo ch'è il più grande spavento che mai fosse veduto ad andare pel paese»534. Negli State papers che si pubblicano ora in Inghilterra, al tomo vii pagina 226 è una lettera del 12 settembre 1529 degli ambasciadori di Enrico VIII, che da Bologna scrivono: «Mai nella cristianità s'è visto desolazione pari a quella di queste contrade.
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