E tanto più inclinano li cardinali predetti in questa opinione, quanto par loro che il tempo di convocarlo non sia al presente molto opportuno, non tanto per guerra che si potesse temere in tra Cristiani, circa la quale molto prudentemente discorre la Maestà Vostra, quanto per il pericolo della guerra del Turco, del quale, come sa ben Vostra Maestà, sono le minaccie e apparati grandissimi di invadere l'anno futuro con ogni sforzo la cristianità; al qual tempo essendo impossibile, che ancora sia indrizzato il Concilio, pare da considerare bene quanto danno potria generare, mentre si attendesse al Concilio, se urgesse nuova guerra dagl'inimici della fede, perchè bisognerebbe, per attender al Concilio, negligere le provisioni tanto necessarie per la difesa della cristianità, che sarebbe cosa perniciosa, o per provedere alla guerra, lasciare il Concilio imperfetto e questo si può più facilmente dire che fare, perchè serrandolo senza la satisfazione delle nazioni, potria facilmente partorire scisma, o qualche grave scandalo nella Chiesa di Dio, la qual satisfazione universale delle nazioni, quanto la Maestà Vostra e io ci possiamo poco promettere, lo dimostra, oltre alle altre ragioni, l'esperienza delle difficoltà, che ora sente Vostra Maestà a potere in cose tanto giuste disporre d'una minima parte di quella nazione sola. Le quali difficoltà nel tempo d'un pericolo tale, facilmente aumenterebbono; perchè gli eretici e maligni pigliarebbero le necessità per occasione di ottenere qualche cosa perniciosa alla santa fede cattolica.
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