E in questo è necessario che Vostra Maestà avvertisca diligentemente, che queste condizioni si promettano e eseguiscano in modo che possiamo esser sicuri, che gli eretici, ottenuta la convocazione del Concilio, non tornino a' pristini errori, perchè sarebbe cosa scandalosissima; e sarebbe manifesto ad ognuno, che dal proseguir in tal caso più oltre, non si potrebbe aspettare la reformazione degli errori, che desidera, ma non altro che frutti pestiferi e venenosi; a che siamo certissimi che Vostra Maestà avvertirà, dalla quale subito che avremo avviso che loro abbiano accettato, e osservino questa condizione, si convocherà il Concilio per quel tempo che sarà giudicato espediente. Il quale Vostra Maestà si prometta che sarà con più brevità si possa, la quale son certo che, per quello che sopra questa materia parlammo in Bologna, e per quanto conosce dell'intenzion mia al bene universale, non dubiti, che da me non sarà interposta dilazione alcuna. In che non mi estenderò altrimenti, perchè in tutte le cose e pubbliche, e che concernono il particular mio, io ho fede grandissima in Vostra Maestà non meno che in me proprio, e la quale non è mai per mancare. Così mi persuado che Vostra Maestà si confidi che io proceda sempre seco con tutta la libertà e sincerità che sia possibile. E perchè io ho veduto li articoli proposti da quelli eretici, giudicherei necessario che Vostra Maestà li ammonisse a restringerli solo a quelli punti nei quali pretendono avere più causa da dubitare, perchè si fugga la lunghezza, che sarebbe infinita, e si moderi quanto si può l'inconveniente di avere a ritrattare le cose stabilite nelli altri Concilj.
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