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      L'arcivescovo portava il Santissimo, pel quale erano stati costruiti sei altari di riposo; e a canto a ciascuno una forca e un rogo. Il popolo trasaliva d'insulti e d'impazienza, volendo colle proprie mani straziare gli infelici condannati; i quali erano avvinti a una trave in bilico, che calava per tuffarli nella fiamma, e risaliva sinchč questa non consumasse le corde. Cominciava l'orribile altalena allorchč il re avvicinavasi, ed egli, giunto a quel posatojo, cedeva la torcia al cardinale di Lorena, prosternavasi a fare l'adorazione, intanto che si compiva il supplizio de' condannati; poi ripigliava la torcia e la via. Al termine della quale tenne un discorso contro la perversa setta, protestando che, se ne sapesse infetto uno de' proprj membri, lo taglierebbe; se un suo figliuolo, lo sagrificherebbe egli stesso546.
      E le persecuzioni continuarono un pezzo; e il giugno 1540 un editto da Fontainebleau ordinava ad ogni balėo o siniscalco, procuratori, avocati del re di cercare i Luterani, per darli al giudizio delle Corti supreme, altrimenti perderebbero l'uffizio.
      Le nazioni non hanno dunque di che rinfacciare l'una l'altra; meglio č che, disapprovando le violenze d'allora, imparino la tolleranza, tanto predicata eppur tanto poco ottenuta in questo nostro tempo di sė caldi e sė poco leali partiti. Noi siamo lieti di trovare che papa Paolo, saputo di que' supplizj, altamente li disapprovō, benchč da buona intenzione: rammemorando che Cristo usō pių misericordia che rigorosa giustizia; nč doversi con morte tormentosa far disperare un uomo, che pur potrebbe mutare di credenze547.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantų
Utet
1865 pagine 608

   





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