Fede siffatta non rinnuova il cuore, nè lo riscalda dell'amor di Dio, nè produce le buone opere e i cambiamenti di vita, che provengono solo dalla fede vera, la quale è un'operazione di Dio entro di noi. La fede giustificante è simile a fiamma che non può non tramandare luce; così essa non può bruciare il peccato senza il concorso delle opere. E come, vedendo una fiamma che non mandi luce, riconosciamo essere falsa e dipinta, così quando in alcuno non vediamo la luce delle buone opere diciamo che non ha quella vera fede ispirata da Dio551.
«Che se ci prende diffidenza, ricorriamo al sangue di Gesù Cristo, sparso per noi sulla croce, e distribuito nell'ultima cena sotto l'ombra d'un sacramento augustissimo. Chi s'accosta a questo senza fede nè carità, non credendo che quel corpo del Signore è vita e purgazione di tutti i peccati, fa Gesù Cristo mentitore, calpesta il figliuolo di Dio, e stima non essere nulla meglio che una cosa comune e terrena, il sangue del Testamento, pel quale fu giustificato. E però il Cristiano, quando comincia a dubitare se abbia o no ricevuto il perdono, (quando lo rimorde la dubbiosa coscienza, ricorra a questo divino sacramento, che gli assicura il perdono di tutti i misfatti.
«Sant'Agostino costuma chiamare questo divinissimo sacramento vincolo di carità e mistero d'unità, e dice che, chi riceve il mistero dell'unità, e non conserva il vincolo della pace, non riceve il mistero per sè ma una testimonianza contro di sè. Adunque abbiamo a sapere intendere che il Signore ordinò questo sacramento, non solo per renderci sicuri della remissione dei peccati, ma ancora per infiammarci alla pace, all'unione e carità fraterna.
| |
Dio Dio Dio Gesù Cristo Gesù Cristo Dio Testamento Cristiano Agostino
|