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      Un'ortodossia rigorosa, capace di tanto odio quanto amore, arriva a non comprendere ciò che per poco si scosti dalla fede. Una esagerata preoccupazione morale, la passionata credenza alla giustizia di Dio portano a una vita cupamente austera, scevera d'ogni dilettamento, e tra mortificazioni poco proprie della stirpe umana, e ancor meno della italiana. Di questi già avemmo il tipo ne' discepoli del Savonarola, che, pur disapprovando molto nella Chiesa, arrestavansi davanti alle decisioni e all'organica venerazione di essa. Pietro Paolo Boscoli, uno de' siffatti, per congiura di Stato condannato a morte in Firenze, ebbe a se Luca della Robbia, grave letterato, e gli commise di dire ad un certo loro amico, abbandonasse le umane lettere che gonfiano il cervello, e si convertisse tutto agli studj e alla disciplina della cristiana filosofia. Nardi.
      Dagli eccessi della pietà, o dagli ardimenti del pensiero che, interpreta sì, ma accetta il dogma esposto dalla Chiesa, corre gran distanza alla rivolta della ragione individuale e mutevole contro la credenza universale ed inalterabile, nè i nostri spingeano il desiderio di riformare sino al proposito di distruggere.
      A dir vero, nella libertà con cui qui si disapprovava la romana curia, svampavano quelle stizze, che represse ingagliardiscono; e la vicinanza faceva che, coi traviamenti delle persone non si confondesse la santità delle istituzioni. Mentre i Tedeschi invidiavano a noi il papato come fonte di ricchezza e di potere, i nostri s'accorgevano che esso conservava all'Italia quell'importanza, che sotto ogni altro conto smarriva, e che qua attirava persone, affari, denaro.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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