Tutti i principi, tutte le case magnatizie tenevano uno o pił de' lor membri nel Sacro Collegio o nelle prelature, i quali e godevano pingui prebende, considerate come appannaggi de' cadetti d'illustri famiglie, ed esercitavano autoritą come legati, nunzj, protettori de' regni, elettori del papa. Gli artisti aveano dalla devozione i principali loro esercizj, nelle chiese, ne' conventi. I letterati si chiamavano riconoscenti ai papi e ai cardinali, che li prendevano per secretarj o clienti. Le classi inferiori non erano state guaste dal rinato paganesimo, nč il raziocinio, limitato fra gli scienziati, sovvertiva le coscienze popolari. Poi, se Lutero avrebbe potuto sopra le profonde convinzioni di Dante, qual presa poteva avere fra i contemporanei dell'Ariosto che ride di tutto; ride dei dogmi come e pił di Lutero?
Quante famiglie si onoravano d'aver dato prelati, e papi, e fino qualche santo alla Chiesa! stando solo alla Toscana, di nobili case usciano i sette fondatori dell'Ordine de' Serviti: Buonfigliuolo Monaldi, Buonagiunta Manetti, Manetto dell'Antella, Amadio Amidei, Uguccione Uguccioni, Sostegno Sostegni, Alessio Falconieri. I Ricci gloriavansi di santa Caterina; gli Orsini di sant'Andrea; i Falconieri delle beate Giuliana e Carissima; i Pazzi di santa Maddalena; i conti Guidi del beato Carlo; i Soderini della beata Giovanna; i Vespignano del beato Giovanni; del beato Ubaldo gli Adimari; i della Rena di Certaldo della beata Giulia; i Gambacurta di Pisa del beato Pietro, e via discorrete.
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