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      «La mattina ognuno si sta nella sua camera fino a un'ora e mezza innanzi pranzo, nella qual ora convenimo in una chiesuola domestica, ed insieme cantiamo le ore more theatinico senza canto. Monsignore di Verona è il nostro maestro di cappella. Dette le ore, si ode messa, e poco dappoi si disna: a parte della mensa si legge san Bernardo: poi si ragiona. Postquam vero exempta fames epulis est, il vescovo legge ordinariamente un capitolo di Eusebio De Demonstratione evangelica: si continua, e ripiglia dappoi qualche onesto e grato ragionamento che dura fino a una o doi ore dopo mezzo giorno; ed allora ognuno ritorna alla sua camera, ove si sta fino a un'ora e mezza innanzi cena; a quell'ora cantiamo vespero e compieta; e dappoi il reverendissimo legato si ha tandem lasciato exorare di leggerci le epistole di san Paolo alternis diebus; ed ha incominciato dalla prima a Timoteo, con somma soddisfazione del vescovo e di tutti noi. Oh quanto desidero e voi ed il nostro dabbenissimo vescovo di Fano a questa santissima lezione da questo santissimo uomo con tanta riverenza ed umiltà, e con tanto giudizio letta, che io non saprei certo desiderar meglio, nè credo che l'amor m'inganni questa volta. Spero dalle miche ch'io ne raccoglierò potervene dar buon saggio, quando al signor Dio piacerà che ci troviamo insieme. Alquanto dopo la lezione si cena: si va per una o doi ore in barca per il fiume, o in l'orto passeggiando, e ragionando sempre di cose convenienti a questi signori; e spesso spesso, anzi cotidianamente desideriamo, e chiamiamo il reverendissimo vostro, e la sua compagnia a questo nostro onesto, e bel tempo ringraziando il Signor Dio di tanto bene, che 'l si degna di concederne.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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