- Di Viterbo, il giorno 13 di febbrajo del xliii».
Da per tutto ove andasse, il Polo amava tali adunanze; e venuto nel monastero di Maguzzano presso Brescia, si trasse intorno monaci dotti e pii, quali Teofilo Folengo, Alessio Ugoni, un degli Ottoni, un Bornato, un Massato, che tutti invogliò a studiare la Bibbia.
Egli stesso dettò molte scritture in proposito dello scisma d'Inghilterra e singolarmente Della unità della Chiesa. Eppure fu sospettato d'eresia, e sotto il rigido Paolo IV chiesto prigione: là dicono scrivesse un'apologia, col calore che suol mettervi chi si trova incolpato a torto: poi rilettala a mente fredda, la giudicò troppo pungente, e buttolla al fuoco dicendo: «Non denudare le vergogne del padre tuo».
Era naturale che il Polo esercitasse molta efficienza sulle persone che lo attorniavano579; e Pier Paolo Vergerio, colle solite insinuazioni, dice che il Flaminio sarebbe entrato nelle opinioni luterane, se non fosse stato rattenuto dal cardinale Polo. Il quale, a dir suo, «intendeva o fingeva intendere la giustificazione per la sola fede di Cristo e l'insegnava a molti che teneva in casa (fra' quali esso Flaminio e messer Giovanni Morellio, morto ministro nella Chiesa de' forestieri a Francoforte): ma intanto persuadeva a contentarsi di tal cognizione secreta, e non tener conto degli abusi ed errori della Chiesa; e che si può farsi avanti con la pura dottrina tacendo, dissimulando e fuggendo». Gli amici di questo (egli continua) asserivano non aspettasse che il tempo «di dirla in faccia al papa o fare un qualche bel rumore in gloria di Dio»; ma invece richiamò al papismo l'Inghilterra, «e vi ha introdotto tutte le feccie, tutti gli abusi, e tutte le superstizioni e ribalderie papali, fino una statua di Tommaso Cantuariense»580.
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