Tornando a que' pietosi, alla rinascenza quale s'ebbe in Italia, fondata solo sull'arte e sul sentimento del bello, voleano surrogare quella fondata sulla morale seria e sull'applicazione positiva; ricorreano alle fonti della tradizione, e taluni, pių infervorati del senso morale, arrivavano a supporre che la parola interiore, vale a dire la coscienza e la ragione, sieno superiori alla lettera biblica, e contentavansi di sviluppar il sentimento religioso, men curandosi delle credenze positive. A questo misticismo sono sempre pių proclivi le donne, essendo esso il grado pių elevato dell'affetto, l'eccesso dell'abnegazione, l'amor divino spinto talora fino alla passione; come si vide nel xiv secolo in santa Caterina, nel xvi in santa Teresa, poi nella beata di Chantal, nella Guyon, nella Bourguignon; e fino ai dė nostri nella Krudner e nelle scolare del Saint-Martin, le marchese di Lusignan, di Coislin, di Chabannais, di Clermont-Tonnerre, la marescialla di Noailles, la duchessa di Bourbon.
Vi arieggiava Vittoria Colonna, che i Protestanti fanno dal Polo convertita. Nata dall'illustre famiglia di Roma il 1490 in Marino, feudo domestico, di cinque anni fu promessa sposa al marchese Francesco Ferrante d'Avalos di Pescara, campione della Spagna in Italia: di diciannove lo sposō, e vivea spesso in Pietralba alle falde del monte Ermo, pių spesso in Ischia. Quel suo marito si segnalō per valore e si deturpō per spioneggio nel noto affare del cancelliere Morone, onde il milanese Ripamonti scrive non essere stato in quei tempi alcuno nč pių infame in perfidia, nč pių illustre nell'armi.
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