Quando un forte guerrier fregia e corona.
Ma poi che, per mia colpa, non si stendeA tanta altezza il mio basso pensiero,
Provar potessi almen com'Ei perdona.
Dalla fiducia nel sacrifizio di Cristo è tutto ispirato il seguente sonetto:
Tra gelo e nebbia corro a Dio soventePer foco e lume, onde i ghiacci disciolti
Sieno, e gli ombrosi veli aperti e toltiDalla divina luce e fiamma ardente.
E se fredda ed oscura è ancor la mente,
Pur son tutti i pensieri al ciel rivolti;
E par che dentro il gran silenzio ascoltiUn suon che sol nell'anima si sente.
E dice: Non temer, chè venne al mondoGesù, d'eterno ben largo ampio mare,
Per far leggero ogni gravoso pondo.
Sempre son l'onde sue più dolci e chiareA chi con umil barca in quel gran fondo
Dell'alta sua bontà si lascia andare583.
Le sue poesie spirituali, sebbene artefatte e dialettiche più che immaginose e sentite, sono delle migliori d'allora, e rivelano una profonda religione, qual doveva penetrare le anime virtuose, che deplorando i mali della patria, gli attribuivano alla depravazione de' Cristiani e alla negligenza de' prelati. Onde scriveva:
Veggio d'alga e di fango omai sì carca,
Pietro, la nave tua, che, se qualch'ondaDi fuor l'assal, d'intorno la circonda,
Potria spezzarsi e a rischio andar la barca.
La qual, non come suol leggera e scarcaSovra 'l turbato mar corre a seconda,
Ma in poppa e 'n prora, all'una e all'altra sponda
È grave sì, ch'a gran periglio varca.
Il tuo buon successor, ch'alta cagioneDirittamente elesse, e cor e mano
Muove sovente per condurla a porto.
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Cristo Dio Cristiani
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