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      Facesse quest'età nostra beataDel gran manto di Pier coperta intorno.
     
      Nella qual occasione a suor Serafina Contarini dirigeva condoglianze, ricordandosi «delle sue pie e dolci lettere, quando convitava quello amatissimo fratello a desiderar di ritrovarsi con lei alla vera patria celeste, e della domanda che gli fe di esponer certi salmi, che dinotava aver la morte, passione e resurrezione di Cristo sempre impressa nel cuore». Ed enumera i meriti del defunto, e «l'ottimo e divino esempio che dava a ciascuno, e la molto importante utilità alla Chiesa, alla pace e al quieto viver nostro. Ma dovemo esser sicuri che l'infallibil ordine de re, signore e capo di tutti noi, sa il migliore e più atto tempo di tirare a sè le membra sue. Rimane solo la perdita della sua dolcissima conversazione, e il profitto di santissimi documenti suoi... Or altra spiritual servitù non mi resta che questa dell'illustrissimo e reverendissimo monsignor d'Inghilterra (Polo), suo unico, intimo e verissimo amico e più che fratello e figlio: qual sente tanto questa perdita, che 'l suo pio e forte animo, in tante varie oppressioni invittissimo, par l'abbia lasciata correre a dolersi più che in altro caso che gli sia occorso giammai».
      Ma il suo affetto principale restava pel cardinale Polo: e quand'esso partì pel Concilio di Trento, minacciato sempre dagli assassini, essa il raccomandò caldissimamente al cardinale Morone, e nel processo fatto poi a questo trovammo varie lettere, per verità oscure e dubbie587. Eccone una da Viterbo il 30 novembre:


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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